Mercoledì 4 Giugno 2025
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Il periodo migliore dell’anno, per chi non ama gli eccessi, lo viviamo in questo momento. Il caldo è giusto per vivere pienamente gli spazi aperti. Le zanzare ci sono ma sono le reduci della tornata invernale: ancora lievemente sopite.
La luce è piena ma non tanto da bruciare le retine: scalda, il giusto. Le campagne sono ancora vive grazie a qualche rigagnolo e alla muttura*: arriverà a breve il tempo della siccità. Il turismo riempie strade e locali ma lascia ancora spazio agli indigeni in una sorta di piacevole convivenza che ha il sapore di scambio, emotivo e culturale, e non solo l’impronta commerciale di terra da cui prendere.
Una terra, la nostra, in cui il tempo sembra essersi fortunatamente fermato, incardinandosi a quell’identità che lo rende tremendamente meridionale, legato alla tradizione tanto quanto al folklore. Quasi nel timore che la velocità dei nostri tempi riesca a scardinare quell’animo autentico che ci caratterizza agli occhi del mondo.
Teniamoci stretti allora e allarghiamo le braccia, come sappiamo di sapere e poter fare, nei confronti dell’ospite e del viandante: il mondo ha bisogno di calore vero.
* in dialetto salentino "umidità o nebbia"