Giovedì 8 Febbraio 2024
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Negli ultimi anni
la Puglia ha fatto parlare di sé a causa della Xylella: con l’agronomo
Francesco Carangelo abbiamo approfondito il tema, con particolare attenzione al
Da sempre il settore agricolo attira l’attenzione di molte persone che desiderano investire il proprio denaro nel sud Italia. L’acquisto di una proprietà terriera, però, comporta grandi responsabilità, tant’è vero che è necessario soddisfare alcuni criteri per compiere un buon investimento in un’abitazione rurale e richiedere degli incentivi per i terreni agricoli. La normativa nazionale recepita a livello locale impone che, per il rilascio dei permessi per una abitazione rurale, vi siano dei i requisiti minimi ovvero l’acquisizione della partita iva, l’iscrizione alla Camera di Commercio, l‘apertura di un fascicolo aziendale e un piano di sviluppo aziendale redatto da un tecnico abilitato con il pagamento di oneri di urbanizzazione (Bucalossi). I coltivatori diretti (CD) e gli imprenditori agricoli a titolo principale (IAP) sono esonerati dagli oneri di urbanizzazione.
Il costo di un terreno agricolo varia a seconda di diversi fattori: si parla di una quotazione tra gli 8 e i 13 mila euro per ettaro con l’aggiunta di una cifra fra i 5 ai 10 mila euro in più in presenza di un pozzo regolare, vicinanza strada principale, zona paesaggistica, presenza di un fabbricato regolarmente censito o unità collabente. I costi subiscono una grande variazione in altri contesti come quelli dell’agro-fotovoltaico (dai 40 mila € fino a 100 mila € per ettaro, a seconda della vicinanza al punto di connessione o da zone industriali).
Per arrivare a parlare degli
incentivi per i terreni agricoli, messi a disposizione nel Salento, è
necessario fare un passo indietro al 2012, momento in cui iniziava a
delinearsi un massiccio e rapido disseccamento degli ulivi del basso Salento.
Tra il 2013-2015, in seguito a dei monitoraggi a campione nel salentino da
parte dell’autorità competete, si è definita la presenza del batterio Xylella
fastidiosa dichiarando il Salento come zona infetta.
Tra il 2015 e il 2021 la Regione Puglia decise di muoversi in diverse direzioni per supportare le aziende danneggiate dalla grave infezione agli ulivi: introduce la richiesta di mancato reddito da parte delle aziende agricole secondo la legge 102 regionale sulle calamità.
Non mancano poi i fondi europei con la misura 5.2 del PSR Puglia 2014/2013 che, con un investimento al 100% a fondo perduto, indennizzava gli agricoltori dando un contributo pianta tra i 50 e 75 euro per pianta di olivo da estirpare. In tal caso, attraverso la definizione di una graduatoria tutti i richiedenti degli incentivi sono stati liquidati. Con il nuovo bando (art. 6 del Decreto Interministeriale n. 2484/2020 “Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia”) si allargano le partecipazioni agli incentivi a tutti quelli che sono in possesso di p.IVA e regolare iscrizione alla Camera di Commercio.