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Venerdì 23 Febbraio 2024

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La forza del gruppo è la forza del territorio: intervista a Sandra De Rose

È disponibile Sandra De Rose. E da persona generosa, risponde prontamente “sì” al nostro invito di rispondere a delle domande che avremmo riportato su questo numero del nostro Magazine.

È disponibile, nonostante col tempo, anche lei, combatta giorno, come ognuno di noi. 

Ma che, a differenza di molti di noi (la maggior parte), riesce a frammentare e a donarne anche alla comunità.

Sandra De Rose, infatti, non ricopre nessun ruolo ufficiale all’interno della Pro Loco di Ugento: lei è, “semplicemente” (sue testuali parole) una socia particolarmente attiva.

Ma il suo attivismo viene fuori, eccome. E coinvolge.

Come ci descriveresti la Pro Loco di Ugento, Sandra?

Come un’associazione di persone che, volontariamente, si impegnano per creare occasioni di intrattenimento e condivisione, attraverso eventi di vario genere. Siamo molto attivi: ci ingegniamo e ci sosteniamo a vicenda per costruire un presente e un futuro migliore per il nostro territorio.

Parlaci dei vostri programmi.

L'ultimo evento è stata "La valigia della memoria", una messa in scena sulla vita ed il martirio di san Vincenzo, patrono del nostro paese, realizzata in collaborazione col i beni museali. Mentre abbiamo in cantiere "Amami quant'io t’amo", un percorso emozionale nell’antico Castello di Ugento. Cerchiamo di venire incontro alle esigenze delle persone, di pensare cosa possa farle stare bene, offrendo loro delle occasioni che le tenga legate al territorio, in uno scambio tra cittadino e paese e viceversa.

Avete un evento del cuore?

Hai colto nel segno: "Cibus Uxenti", il nostro evento più importante. Nella prima settimana di agosto, il nostro borgo si popola di personaggi del secolo scorso che animano vie, corti e vicoli. Centocinquanta personaggi, tra figuranti e attori di tutte le età, aiutano a far rivivere la vita di un tempo, andando a rimettere in scena le cose più semplici: i bambini che corrono scalzi per strada, le “comari” che litigano sull’uscio di casa, gli antichi mestieri riproposti nella loro essenza. È un lavoro immane dal punto di vista organizzativo ma tutta le fatica ci ritorna nella grande partecipazione di pubblico. 

Questo entusiasmo ha mai cenni di cedimento? Conoscete lo sconforto nel vostro continuo fare?

Sì, lo conosciamo eccome! Ci scoraggiamo perché non disponiamo degli strumenti e degli spazi giusti. Non abbiamo una sede abbastanza grande per riunirci o per costruire scene. Ma siamo, fortunatamente, una squadra meravigliosa e infaticabile, che non getta la spugna dinanzi alle difficoltà. 

Una pacca sulla spalla è capace di farci dimenticare ogni imprevisto o sacrificio. 

E se non arriva dall’esterno, siamo i primi a scambiarcela, facendoci coraggio a vicenda. L’impagabile e imparagonabile forza del gruppo.